L”Agenzia delle dogane ha pubblicato sul proprio sito la “Guida per lo sdoganamento delle mascherine“, cercando di riepilogare i numerosi interventi che si sono susseguiti in questi ultimi mesi, con il duplice obiettivo di agevolare gli importatori di tali merci emergenziali, contrastando, al tempo stesso, l”immissione nel mercato interno di dispositivi non conformi o contraffatti.
Nel documento, un pratico “vademecum” per gli operatori, è dedicata particolare attenzione alla presenza e validità della marcatura CE che deve essere presente a seconda della tipologia di mascherina oggetto dell”importazione.
Per contrastare la contraffazione, l”Agenzia distingue:
Le mascherine filtranti, anche note come FFP2 e FFP3, rientrano fra i DPI e seguono la stessa procedura sopra esposta per le mascherine chirurgiche, con la sola differenza che la certificazione di conformità dovrà essere rilasciata dall”INAIL.
Sono quelle prive delle certificazioni amministrative e dei test cui queste ultime sono sottoposte. Possono essere sdoganate soltanto se soddisfano le condizioni di produzione e messa in commercio richiamate nella Circolare MISE 23 aprile 2020, n. 107886.
Procedure semplificate di importazione
Possono essere sdoganati con svincolo diretto i DPI mentre per le mascherine chirurgiche è utilizzabile lo svincolo celere, qualora esse siano destinate a soggetti diversi da quelli per cui è ammesso lo svincolo diretto.