Dogane: verso un 2026 di svolta

Dogane: verso un 2026 di svolta

di Sara Armella e Tatiana Salvi

Nel 2026 sono in arrivo molte importanti novità per il commercio internazionale: dall’abolizione della franchigia per i pacchi di valore inferiore a 150 euro, che attualmente non sono soggetti a dazio, fino alla proposta di introdurre una nuova tassa di 2 euro sulle piccole spedizioni. Come ogni anno, arriva anche l’atteso aggiornamento della Taric, con l’introduzione di nuove voci doganali, e dell’elenco dei beni dual use. Particolare attenzione anche alle sfide della sostenibilità, con nuove semplificazioni e rinvii per CBAM ed EUDR. Le imprese che operano nel commercio internazionale devono confrontarsi con un sistema sempre più articolato e avanzato, dove la compliance non rappresenta solo un obbligo normativo, ma anche un’opportunità strategica per competere su scala globale.

In arrivo l’eliminazione della franchigia per gli acquisti di pacchi di basso valore. Tra le principali novità attese nel 2026, è in arrivo l’addio alla franchigia sulle importazioni di modico valore. Il 13 novembre, il Consiglio Ecofin ha siglato un accordo politico per estendere l’obbligo di pagamento dei dazi anche ai pacchi di valore inferiore a 150 euro. I numeri sono impressionanti: nel 2024 4,6 miliardi di piccole spedizioni verso l’Unione europea, di cui il 91% dalla Cina. La misura, pensata per contrastare le piattaforme, verrà ribaltata sui consumatori che acquistano merci a basso costo dalle grandi piattaforme di fast-fashion. L’obiettivo dell’UE è evitare la concorrenza sleale a danno dei venditori europei, assicurando anche il rispetto delle normative ambientali. I dati mostrano un’esplosione degli acquisti online e un forte ricorso a sottovalutazioni e frammentazioni artificiose degli ordini, che riducono le entrate e ostacolano i controlli. Secondo le stime del Consiglio, il 65% dei piccoli pacchi che entrano nell’Unione europea sono dichiarati con un valore inferiore per evitare i dazi doganali all’importazione.

Il superamento della franchigia era già previsto come attivabile di pari passo con il centro doganale digitale dell’UE (Customs Data Hub), atteso per il 2028. Ma l’Unione europea ha ora annunciato di voler anticipare al 2026 l’abolizione della franchigia, valutando di introdurre una riscossione semplificata, in attesa dell’avvio del nuovo Customs Data Hub.

La proposta di una nuova tassa sulle spedizioni. Accanto a questa misura, c’è anche la proposta della Commissione europea di introdurre una nuova tassa sulle spedizioni di valore inferiore ai 150 euro. La Commissione europea aveva proposto di introdurre una fee di 2 euro per le spedizioni dirette ai consumatori (B2C) e di 50 centesimi per i pacchi inviati ai magazzini europei (B2B). Ma alcuni Paesi hanno deciso di anticipare la riforma del Codice doganale dell’Unione e di introdurre una tassa nazionale. La Romania, per esempio, ha già previsto un’imposta di 5 euro, mentre Belgio, Francia e Italia stanno valutando di adottare uno strumento analogo. Una misura che, secondo il Codacons, peserebbe sui consumatori europei per 9,2 miliardi di euro l’anno.

Tra gli emendamenti alla manovra del 2026, è stato proposto, infatti, di introdurre una tassa di 2 euro per pacco, applicabile a tutte le spedizioni provenienti da Paesi terzi di valore inferiore a 150 euro.

Nuovi codici doganali. Come ogni anno, dal 1° gennaio, entra in vigore l’aggiornamento della Taric (Tariffa integrata dell’Unione europea), con numerose novità per le aziende che operano nel commercio internazionale. In particolare, il Reg. UE 2025/1926 adatta i codici tariffari all’evoluzione del mercato e ai progressivi sviluppi tecnologici e commerciali.

Sono previste sottovoci ad hoc per agevolare il monitoraggio di alcune tecnologie green e dei critical raw materials, come le materie prime critiche essenziali per le tecnologie verdi, i wafer fotovoltaici e le pale delle turbine eoliche. Nuove voci doganali per alcuni composti chimici, come gli ossidi di litio nichel manganese cobalto (NC 284190) e il litio-ferro-fosfato (NC 284290). Dando seguito alle raccomandazioni dell’Organizzazione mondiale per le dogane (WCO), il regolamento prevede anche sottovoci specifiche per il decabromodifeniletere (NC 29093037) e altri acidi (NC 29159015 e 29159090). Sono previsti importanti aggiornamenti anche per la grafite artificiale (NC 380110) e i wafer fotovoltaici (NC 38180011 e 381880019). Nuove voci doganali anche per le torri tubolari in acciaio per turbine eoliche e sezioni di torre (NC 73082010), i rotori e statori per turbine idrauliche (NC 84109010 e 84109020) e le pale di turbine eoliche (NC 84129060). Introdotte anche specifiche voci doganali per i generatori a celle a combustibile a idrogeno (NC 85013310), i convertitori con funzionalità per inseguimento del punto di massima potenza (NC 85044084), i separatori di pellicola di plastica (NC 85079031) e gli assemblaggi di celle galvaniche impilate (NC 854390).

Oltre all’aggiornamento delle voci doganali, il regolamento semplifica anche le note esplicative, con l’obiettivo di assicurare una corretta e uniforme applicazione della classificazione doganale in tutti i Paesi europei, nel rispetto delle interpretazioni fornite dal WCO. È abrogata, per esempio, la nota complementare sugli articoli natalizi (capitolo 95) che aveva dato vita ad applicazioni divergenti in alcuni Paesi europei.

Aggiornamento dell’elenco dual use. Con il Regolamento UE 2025/2003, l’Unione europea ha aggiornato anche le voci dell’elenco dei prodotti a duplice uso. Sono considerati beni dual use quelle tecnologie e software che possono avere applicazioni sia civili che militari. Per tutelare la sicurezza internazionale, l’Unione europea inserisce tali prodotti in un elenco aggiornato periodicamente dalla Commissione europea (Regolamento UE 821/2021) e li sottopone a un rigoroso regime di controllo. Tale sistema garantisce il rispetto degli impegni e delle responsabilità internazionali degli Stati membri dell’Unione.

Tra le principali novità figurano nuovi controlli relativi alle tecnologie quantistiche, che comprendono computer quantistici, amplificatori parametrici, componenti progettati per operare a temperature criogeniche e i relativi sistemi di raffreddamento.

L’intervento si estende, inoltre, al settore dei semiconduttori e delle apparecchiature impiegate per la loro produzione e il collaudo, includendo attrezzature per la disposizione di strati atomici ed epitassiali, sistemi di litografia, maschere e reticoli EUV, microscopi elettronici e dispositivi per incisione. Sono stati ricompresi anche i circuiti integrati avanzati e gli assemblaggi elettronici evoluti, quali i dispositivi e sistemi logici programmabili.

Il Regolamento interviene, infine, sui parametri tecnici di controllo, rivedendo specifiche soglie quantitative, prestazioni minime (ad esempio velocità, precisione, temperatura operativa), caratteristiche strutturali (come materiali, dimensioni e configurazioni), capacità funzionali e livelli di sensibilità (frequenze, potenze, risoluzioni) e alcune definizioni e descrizioni tecniche, al fine di adeguare il quadro regolamentare all’evoluzione tecnologica e agli standard internazionali.

Nuove semplificazioni e rinvii per CBAM ed EUDR. Il 17 ottobre 2025 è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale UE l’attesa modifica della normativa CBAM (Meccanismo europeo di adeguamento del carbonio alle frontiere). Una vera e propria riforma che introduce una soglia di esenzione ampia, esonerando gli importatori di meno di 50 tonnellate annue di beni CBAM dagli obblighi dichiarativi. Rafforzato, inoltre, il ruolo del dichiarante CBAM autorizzato, unico soggetto abilitato dal 2026 alla presentazione delle rendicontazioni e, dal 2027, alla gestione dei certificati. Il sistema introduce sanzioni più severe, controlli antifrode e la possibilità per l’Autorità nazionale di richiedere documentazione aggiuntiva. È stato, infine, previsto un periodo transitorio per ottenere l’autorizzazione entro il 31 marzo 2026 e sono stati sospesi per tutto il 2026 gli obblighi dichiarativi, rinviando al 2027 l’acquisto dei certificati.

A essere sottoposta a revisione da parte dell’Unione europea è anche la normativa per il contrasto alla deforestazione. L’EUDR enterà in vigore il 30 dicembre 2025 per medie e grandi imprese (con sei mesi senza controlli) e il 30 dicembre 2026 per micro e piccole imprese. Ma sono previste rilevanti semplificazioni: gli operatori a valle sono esclusi dagli obblighi di due diligence, così come commercianti e non-PMI, che dovranno solo registrarsi nel sistema. Micro e piccoli operatori, invece, saranno esentati dalla dichiarazione, salvo una versione semplificata una tantum. È stata introdotta, infine, la nuova categoria dei micro e piccoli operatori primari nei Paesi a basso rischio.

Cosa cambia nel 2026?
TaricNuovi codici per tecnologie green, materie prime critiche e componenti energetici e semplificazione delle note esplicative
Dual useAggiornamento elenco beni e tecnologie a duplice uso: tecnologie quantistiche, semiconduttori, circuiti integrati avanzati
CBAMSoglia di esenzione 50 t/anno; dichiarante autorizzato unico soggetto; sospensione obblighi dichiarativi 2026; gestione certificati dal 2027
EUDRSemplificazione obblighi di due diligence: micro e piccoli operatori esentati o versione semplificata; registrazione per commercianti non-PMI
Pacchi / e-commerceObbligo dazi per pacchi <150€; possibile tassa di 2€ per pacco

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