Riforma del Codice doganale europeo: alert preventivi e IA

Riforma del Codice doganale europeo: alert preventivi e IA

di Sara Armella e Tatiana Salvi

Alert preventivi per mitigare il rischio di contestazioni in dogana e Intelligenza artificiale per costruire i controlli. Sono queste due delle linee direttrici sull’attività che sarà chiamata a svolgere l’Agenzia delle dogane italiana e più in generale le agenzie europee, dopo l’approvazione della riforma del codice doganale attesa in via definitiva entro dicembre. I punti che ItaliaOggi è in grado di anticipare sono inseriti nelle oltre 1.000 pagine del documento di lavoro approntato dopo l’incontro delle tre istituzioni europee, Consiglio, Commissione e Parlamento europeo (trilogo). La bozza del nuovo regolamento è stata discussa lo scorso 20 novembre durante il trilogo interistituzionale, un tavolo informale che riunisce Parlamento europeo, Consiglio e Commissione UE.

L’obiettivo è semplificare i passaggi tra i due organi legislativi per arrivare, entro la fine dell’anno, a un accordo provvisorio. Una volta raggiunta l’intesa, il regolamento dovrà essere approvato formalmente da Parlamento e Consiglio. La riforma è destinata a cambiare volto delle Dogane europee, con l’obiettivo di dare una risposta a tutte le principali problematiche che interessano il commercio internazionale: dal mancato allineamento degli uffici dei diversi Paesi membri nei controlli doganali al boom di operazioni e-commerce di basso valore hanno superato ormai i 4,6 miliardi nel 2024. Secondo le stime della Commissione, il 65% dei piccoli pacchi che entrano nell’Unione europea sono dichiarati con un valore inferiore per evitare i dazi doganali all’importazione. Per questo, il 13 novembre, il Consiglio Ecofin ha siglato un accordo politico per anticipare il superamento della franchigia, estendendo l’obbligo di pagamento dei dazi anche ai pacchi di valore inferiore a 150 euro già dal 2026.

La proposta di revisione del Codice europeo introdurrà alcune novità di grande impatto: dall’introduzione di un’unica Autorità doganale europea alla creazione dell’EU Customs Data Hub, un sistema digitale centralizzato che promette di snellire le procedure e contrastare più efficacemente le frodi. Le autorità doganali avranno a disposizione, in un unico ambiente, tutti i dati relativi alla circolazione delle merci. Un punto unico di raccolta delle informazioni che favorita un’analisi dei rischi e un monitoraggio molto più approfonditi.

Il trilogo ha già raggiunto un accordo provvisorio su alcuni punti chiave della riforma, ma restano ancora molti aspetti di cui discutere. Tra le modifiche su cui le istituzioni sembrano già aver raggiunto un’intesa c’è la nuova definizione di “raccomandazione di controllo”: le Dogane, a conclusione dell’analisi dei rischi, potranno indicare all’operatore delle “misure di mitigazione del rischio”.

Altro aspetto significativo è la valorizzazione dell’impiego dell’IA nelle procedure di controllo e di analisi dei rischi. Grazie a sistemi automatizzati e algoritmi di machine learning, le Dogane potranno analizzare le banche dati in tempo reale, individuando in modo più efficace le spedizioni sospette o irregolari.

Tra gli aspetti già esaminati, vi è anche l’introduzione di nuove Informazioni vincolanti sul valore, che andranno ad affiancarsi ai pareri tariffari e sull’origine, già previsti dall’attuale normativa europea. La riforma potenzia, così, la compliance degli operatori, che potranno proporre, anche in materia di valore, un interpello preventivo all’Agenzia.

La riforma prevede, infine, l’introduzione di una nuova figura di operatore doganale, prevedendo un’evoluzione dello status AEO con i Trust & Check Traders. Questi soggetti potranno importare senza dover presentare una dichiarazione doganale per ogni spedizione, pagando i dazi a cadenza periodica e verificando in autonomia la conformità dei prodotti.

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