L’Europa introdurrà incentivi significativi per chi esporta merci soggette al meccanismo CBAM

L’Europa introdurrà incentivi significativi per chi esporta merci soggette al meccanismo CBAM

di Giovanni Belotti

In arrivo forti incentivi per gli esportatori di merci CBAM: la Commissione europea ha annunciato l’introduzione di misure a sostegno delle aziende europee coinvolte nel Meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere. Entro la fine dell’anno, l’esecutivo europeo presenterà un intervento destinato ad aiutare le imprese che esportano merci ad alta intensità di carbonio, come acciaio, alluminio, cemento, fertilizzanti, energia elettrica, idrogeno, ghisa e ferro. L’obiettivo è evitare che le aziende europee che producono ed esportano merci CBAM siano penalizzate rispetto alle imprese che, invece, importano beni ad alto contenuto di emissioni di carbonio realizzati all’estero.

La Commissione ha dichiarato che i finanziamenti per gli esportatori saranno erogati sulla base dei proventi ottenuti con l’applicazione del CBAM. Dal 1° gennaio 2026, infatti, gli importatori di merci soggette al CBAM dovranno acquistare un numero di certificati pari alle emissioni di gas a effetto serra contenute nei prodotti importati durante l’anno solare precedente.

Contestualmente, l’Unione europea sta valutando la possibilità di estendere, entro la fine dell’anno, il campo di applicazione del CBAM, ampliando la lista di merci interessate dal meccanismo e introducendo nuove misure antielusive. A tal fine, la Commissione UE ha avviato una procedura di consultazione pubblica per raccogliere le opinioni di aziende e operatori. In particolare, le nuove misure potrebbero estendere il campo di applicazione del CBAM a un numero più ampio di materie prime, con l’obiettivo di minimizzare il rischio di rilocalizzazione delle emissioni di carbonio, che rappresenta uno degli obiettivi principali del Piano d’azione europeo per l’acciaio e i metalli. Sono numerose, infatti, le preoccupazioni sollevate dalle aziende in relazione ai tentativi di elusione del CBAM: alcune imprese potrebbero compromettere l’operatività del meccanismo, spostando parte della propria produzione al di fuori dell’Unione europea ed effettuando trasformazioni minime sui beni, proprio al fine di escludere l’applicazione del CBAM.

Gli annunci della Commissione arrivano a sole due settimane dall’accordo sulla semplificazione del CBAM. Il 18 giugno scorso, infatti, Parlamento UE e Consiglio hanno raggiunto un’intesa che introduce una nuova soglia di esenzione di 50 tonnellate l’anno per le importazioni di merci soggette al meccanismo e rinvia al 2027 l’obbligo di acquisto dei certificati. In vista della scadenza del prossimo 1° gennaio 2026, si attendono dunque novità significative, con le nuove misure di semplificazione attese per settembre.

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