Trattativa USA-UE, accordo provvisorio al vaglio di Ursula von der Leyen
di Sara Armella
A pochi giorni dal 9 luglio, le trattative tra l’Unione europea e gli Stati Uniti si sono intensificate, con l’intenzione di raggiungere un accordo quadro, magari non completo, prima della scadenza. Accantonate sia la proposta di arrivare a un’intesa “zero per zero” sui prodotti industriali che quella di adottare contromisure, per i temuti effetti sull’economia dei 27 Paesi, l’Europa ora punta a un compromesso il più possibile simile alla situazione precedente al 2 aprile. In ambienti europei vi è però la consapevolezza che sarà molto difficile eliminare completamente la tariffa di base del 10%, già confermata nei primi due accordi conclusi dagli Usa, con il Regno Unito e la Cina.
Lo scenario più probabile sarebbe quello di eliminare almeno i dazi per quei prodotti che erano già esenti in precedenza, come macchinari industriali e parti meccaniche o il tessile di fascia medio alta, mentre sembra tramontata la proposta Usa di abolire l’Iva.
I negoziati sono più complessi per quanto riguarda le indagini avviate sulla base della Sezione 232 del Trade Expansion Act del 1962, la quale attribuisce al Presidente Usa il potere di introdurre misure eccezionali in presenza di minacce alla sicurezza nazionale, indirizzate a prodotti e filiere strategici. Attualmente le indagini già avviate riguardano: farmaceutici, semiconduttori, minerali critici, aerei commerciali e motori a reazione, camion, rame e legname. Vi è poi il problema dei settori sensibili, come l’acciaio, che attualmente sconta tariffe del 50% e le automobili, con dazi al 25%. Il Regno Unito ha ottenuto, sul punto, dei contingenti tariffari allo scopo di assicurare dazi al 10% entro i limiti del livello di export storico verso gli Stati Uniti e questo potrebbe essere un punto di caduta anche per i negoziati europei.
La presidente della Commissione Ursula von der Leyen, secondo quanto riportato da Borderlex, ha informato i leader europei di aver ricevuto la controproposta statunitense nel negoziato sui dazi: l’offerta di Washington sarebbe composta da un testo di poche pagine e andrebbe a delineare “un accordo provvisorio” tra Usa e Ue. L’obiettivo è di arrivare quantomeno a un’intesa di principio, anche se non completa.
Tra i vari Paesi europei le posizioni sono diversificate. Germania e Italia stanno spingendo per raggiungere un accordo, preoccupate dalla minaccia dei dazi al 50% a partire dal 10 luglio, mentre la Francia si è detta non disposta ad accettare un’intesa “asimmetrica”, con dazi generalizzati al 10% per tutte le importazioni europee in Usa.