Guerra dei dazi, scenari post-Brexit e nuove strategie per l’export UE-USA

Guerra dei dazi, scenari post-Brexit e nuove strategie per l’export UE-USA

di Stefano Comisi e Tatiana Salvi

A un anno di distanza dall’elezione del Presidente Trump alla Casa Bianca, la situazione geopolitica ha subito cambiamenti radicali. La nuova guerra dei dazi avviata dall’Amministrazione USA ha scosso le economie dei Paesi partner degli Stati Uniti, creando maggiore frammentazione e incertezza negli scambi internazionali. Una situazione che ha dato vita a una nuova guerra fredda, che vede come protagonisti Stati Uniti e Cina. In questo scenario, l’Unione europea e la Russia rischiano di assumere un ruolo secondario e di diventare meri spettatori.

L’analisi dell’evoluzione geopolitica sarà al centro dell’intervento di Dario Fabbri, Direttore della rivista Domino, durante la terza edizione del Forum del Commercio Internazionale, che si terrà a Milano il 10 ottobre 2025.

L’evento, di cui Lefebvre Giuffrè è partner, rappresenta un’occasione di confronto sui principali temi di attualità che riguardano il commercio internazionale, la geopolitica e l’andamento dell’export nel nostro Paese.

La terza edizione del Forum del Commercio Internazionale organizzato da ARcom Formazione, centro di studio e alta formazione, sarà moderato dalla giornalista di Sky TG24 Mariangela Pira e vedrà l’intervento di numerose figure istituzionali come il Governatore Attilio Fontana, Presidente della Regione Lombardia, l’On.le Raffaele Fitto, Vicepresidente esecutivo della Commissione europea e dell’On.le Edoardo Rixi, Viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti. Seguiranno anche gli interventi del Sen. Ignazio la Russa, Presidente del Senato della Repubblica e del Prof. Enrico Letta, già Presidente del Consiglio dei Ministri, il quale discuterà dell’evoluzione degli scenari geopolitici globali.

Il Forum, giunto ormai alla sua terza edizione, è patrocinato dalla Commissione Europea, da Simest e dalla Regione Lombardia, oltre che da Aice (Associazione Italiana Commercio Estero). Per registrarsi all’evento è possibile iscriversi al link.

Il Forum del Commercio internazionale ospiterà anche l’intervento dell’Avv. Sara Armella, Direttore scientifico di ARcom Formazione, che analizzerà l’evoluzione del ruolo dei dazi doganali nella fase economica attuale.

dazi doganali hanno sempre rappresentato una leva fondamentale di politica economica per i Governi. Nati come strumenti di tutela delle produzioni interne, di riequilibrio degli scambi commerciali e di raccolta di entrate fiscali, accompagnano la nascita degli Stati moderni e l’affermazione del capitalismo industriale. Nel corso dell’ultimo decennio, tuttavia, eventi come la crisi economica del 2008, la crescente rivalità tra Cina e Stati Uniti, la pandemia e la guerra in Ucraina hanno contribuito a mutare la funzione del dazio in modo radicale.

Con l’attuale Amministrazione USA, stiamo assistendo a una trasformazione dei dazi, che diventano veri e propri strumenti di pressione geopolitica, impiegati per condizionare le scelte di politica, internazionale e interna, di altri Paesi. Nel panorama attuale, i dazi stanno assumendo il ruolo di vere e proprie sanzioni mirate, adottate per costringere un Paese ad allinearsi ai propri interessi. Le tariffe possono assumere il ruolo di coercizione mirata, colpendo settori strategici dei Paesi rivali o forzando l’avvio di negoziati. Allo stesso tempo, diventano leve negoziali per ottenere concessioni in ambiti cruciali come tecnologia, difesa, energia o ambiente, e fungono anche da segnali strategici, mostrando determinazione e la volontà di tutelare non solo gli interessi di mercato, ma anche quelli politici nazionali.

Tale logica è stata adottata con decisione dagli Stati Uniti, che dall’inizio del mandato del Presidente Trump hanno impiegato i dazi come strumento di relazione politica: da un lato, per sanzionare i Paesi “nemici”, dall’altro, per esercitare pressione su potenziali partner, inducendo a stipulare accordi finalizzati, secondo il Presidente, a riequilibrare il mercato globale.

Durante il Forum del Commercio internazionale del 10 ottobre sarà presentato anche il white paper elaborato dal Centro Studi di ARcom formazione, che approfondisce l’impatto dei dazi USA sulla nostra economia.

Come riportato nel white paper, i dazi approvati dagli USA ad agosto colpiscono oltre 90 Paesi e variano dal 10% per il Regno Unito al 41% per la Siria, mentre l’India si trova ad affrontare un’aliquota tariffaria del 50%. L’Unione europea, grazie all’accordo raggiunto con il Presidente Trump, hanno ottenuto un tetto tariffario massimo del 15% per la maggior parte dei prodotti esportati verso gli USA.

Tali misure hanno fatto sì che il dazio medio effettivo degli Stati Uniti verso il resto del mondo crescesse al livello più alto nell’ultimo secolo.

Il Budget Lab dell’Università di Yale stima che, al 4 settembre 2025, il livello delle tariffe degli Stati Uniti sia pari al 17,4%, la più alta dal 1935. Un vero e proprio muro tariffario che riporta gli USA agli anni ’30, caratterizzati dalla legislazione protezionistica, tra le cause della grande depressione. Secondo le stime elaborate da Yale, si tratta di un incremento del 15,8% rispetto all’aliquota daziaria media del 2,4% del 2024, prima del ritorno di Donald Trump al potere. Questo incremento significativo ha determinato una crescita vertiginosa delle entrate del governo degli Stati Uniti. I dati mostrano che a giugno 2025 le entrate daziarie sono state pari a 28 miliardi di dollari, il triplo delle entrate mensili registrate nel 2024.

Al centro del dibattito vi sarà anche un’analisi degli scenari possibili e dell’impatto che la guerra dei dazi avrà sulla nostra economia. L’Unione europea e il mercato italiano sono fortemente penalizzati dalla politica commerciale degli Stati Uniti. Imprese e operatori del settore sono i primi soggetti a risentire dell’incremento delle tariffe e sono chiamati a mettere in atto una serie di strategie per contenere l’impatto dei dazi e mantenere alta la competitività del mercato italiano ed europeo.

I dati sull’interscambio UE-USA sono significativi, gli Stati Uniti rappresentano da sempre il principale partner commerciale dell’Unione europea.

La quota di mercato delle esportazioni verso gli USA è del 20,6%. Nel 2024, l’export europeo di beni verso gli USA ha registrato circa 531,6 miliardi di euro, mentre l’export di servizi si è attestato intorno ai 319 miliardi.

Tra i Paesi europei, l’Italia si posiziona al terzo posto per esportazioni verso gli USA, dopo

Germania e Irlanda. Gli Stati Uniti rappresentano il primo mercato di destinazione dell’export italiano al di fuori dell’Unione europea, per una quota pari all’11,6% delle nostre esportazioni.

Gli esportatori italiani ed europei devono dunque prestare particolare attenzione all’impatto delle nuove tariffe e pianificare le proprie strategie di esportazione, al fine di preservare l’andamento positivo dei flussi di interscambio commerciale tra UE e USA.

Al Forum del Commercio internazionale, è atteso anche l’intervento di Kassim Ramji, Console Generale di Sua Maestà britannica a Milano, che approfondirà i nuovi rapporti tra UE e UK.

A distanza di cinque anni dalla Brexit, infatti, Unione europea e Regno Unito stanno rinegoziando le condizioni dell’accordo, aprendo la strada a una rinnovata cooperazione.

I leader di Europa e Regno Unito, nel vertice del 19 maggio scorso, hanno accolto con favore un’intesa comune, che contempla impegni in vari settori.

Lo scorso 2 giugno è stata annunciata anche la decisione del Governo UK di prorogare l’entrata in vigore dei controlli fitosanitari sui prodotti europei al 31 gennaio 2027. Grazie alla nuova proroga concessa da UK, gli operatori che esportano questi prodotti verso UK non dovranno ottenere un certificato fitosanitario né richiedere la pre-notifica tramite il sistema IPAFFS all’ingresso nel territorio della Gran Bretagna. Un nuovo slittamento che posticipa la messa a regime dei controlli doganali alla frontiera UK, a seguito della Brexit. Il Regno Unito ha annunciato, infatti, di aver avviato nuovi negoziati con l’Unione europea per concludere un accordo in materia sanitaria e fitosanitaria.

Ospite del Forum del Commercio internazionale è Asso.AEO, l’associazione dedicata a chi si occupa di commercio internazionale in azienda. Una rete che riunisce i responsabili doganali aziendali, creando network, condivisione e promuovendo l’aggiornamento e la crescita professionale.

Durante il Forum del Commercio internazionale vi sarà un tavolo di lavoro dedicato all’Associazione, con l’intervento della Presidente Elisa Zona, Responsabile normativa doganale Prada spa, e di numerose aziende leader, come Stellantis, Electrolux e Valentino.

Tra gli obiettivi di Asso.AEO vi è quello di creare un network solido, capace di affrontare con competenza e autorevolezza le sfide del commercio internazionale.

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