Sanzioni contro la Russia, colpite anche società cinesi
di Sara Armella
Approvato il quindicesimo pacchetto di sanzioni UE nei confronti della Russia, che prevede l’ampiamento della lista di soggetti ed entità sanzionate, l’inasprimento delle norme antielusione e ulteriori restrizioni per il traffico marittimo.
Bersaglio dei nuovi divieti sono le navi della flotta ombra, ossia le imbarcazioni che eludono le restrizioni europee, consentendo la prosecuzione degli scambi tra la Russia e l’estero di petrolio, armi e grano ucraino rubato. I nuovi regolamenti UE hanno aggiunto 52 navi alla lista di quelle già soggette al divieto di approdo nei porti europei e ad altri servizi marittimi. Aggiornata anche la black list di persone fisiche e giuridiche considerate pericolose per l’integrità territoriale dell’Ucraina, con l’inserimento di 54 persone fisiche, tra cui dirigenti di aziende leader nel settore energetico e 30 entità giuridiche, incluse per la prima volta anche sei società cinesi. Nei confronti delle persone fisiche è vietato viaggiare o recarsi nei territori dell’Unione europea, oltre al blocco preventivo dei beni di proprietà, mentre per le aziende sono inasprite le restrizioni relative all’esportazione di beni dual use e di prodotti di tecnologia avanzata.
L’aumento delle misure restrittive pone in primo piano l’applicazione delle stesse da parte delle imprese, alle quali è richiesto un costante adeguamento alle restrizioni e l’applicazione, nell’operatività, di una serie di regole molto complesse per le piccole e medie imprese.
La Commissione europea, nelle FAQ pubblicate l’11 dicembre, se da un lato sottolinea l’assenza di un modello unico per condurre una corretta due diligence dei soggetti sanzionati e dei prodotti listati, richiede però agli operatori europei di compiere tutti gli sforzi necessari (“best effort”) per conformarsi alla normativa. E’ richiesto uno screening costante dei propri partner commerciali, dei clienti, dei loro rappresentanti e di tutti i soggetti potenzialmente coinvolti nella catena di fornitura e negli scambi con l’estero.
I principali fattori di rischio che gli operatori devono tenere in considerazione includono le transazioni indirette mediante intermediari, eventuali nuovi clienti con sede in Paesi listati, esportatori che utilizzano trasportatori esterni, aziende situate in Paesi che supportano le tecnologie belliche russe e comportamenti sospetti da parte di soggetti coinvolti nell’export della Società, come improvvisi cambiamenti nella destinazione dei flussi commerciali.