Novità e implicazioni della Riforma accise

Novità e implicazioni della Riforma accise

di Sara Armella

Il 4 aprile 2025 è stato pubblicato il Dlgs. 43/2025, che riforma il sistema nazionale accise, introducendo novità per migliorare l’efficienza e la trasparenza fiscale. La riforma prevede l’introduzione dei “Soggetti Obbligati Accreditati” (SOAC), operatori accreditati dall’Agenzia delle dogane per il versamento delle imposte, che devono dimostrare alta affidabilità fiscale, basata su requisiti come professionalità, solvibilità finanziaria e conformità alle normative.

Questi soggetti potranno ottenere un’esenzione, totale o parziale, dalla cauzione per l’introduzione delle merci in depositi accise, a condizione di rispettare specifici requisiti. Per ottenere la certificazione, è necessario un punteggio di affidabilità tra 1 e 100, con un minimo di 60 punti, e la validità quadriennale. La Dogana può revocare l’accreditamento se i requisiti non sono più soddisfatti. Inoltre, i SOAC beneficeranno di semplificazioni fiscali che riducono gli oneri burocratici e favoriscono la competitività.

È prevista una disciplina transitoria per coloro che già beneficiavano dell’esonero cauzionale.

La riforma modifica anche il sistema delle accise su gas naturale ed energia elettrica. Viene abolito l’acconto “storico” e introdotto un pagamento mensile basato sui consumi effettivi. Inoltre, le dichiarazioni saranno semestrali, anziché annuali, per una liquidazione dell’imposta più precisa. I SOAC avanzati potranno scegliere di mantenere la dichiarazione annuale.

Nel nuovo sistema, i termini “usi civili” e “usi industriali” sono sostituiti da “usi domestici” e “usi non domestici”. Verrà istituito un elenco che distingue il gas naturale destinato agli usi domestici da quello per usi non domestici. Il gas per uso domestico include quello impiegato per le abitazioni, la produzione di energia elettrica residenziale e il rifornimento di serbatoi auto, mentre il gas che non rientra in queste categorie sarà considerato per usi non domestici.

Il decreto introduce misure per il settore vitivinicolo, consentendo alle cantine di produrre alcol etilico tramite la dealcolazione del vino. Questo processo semplifica la produzione e consente la diversificazione dell’offerta. L’alcol prodotto dovrà essere contenuto in recipienti sigillati dal personale finanziario. Un decreto successivo definirà le modalità di autorizzazione e accertamento.

La produzione dovrà avvenire in stabilimenti con licenza fiscale. La comunicazione preventiva sarà inviata via PEC all’ICQRF. I vini con grado alcolico inferiore allo 0,5% saranno etichettati come “dealcolato”, mentre quelli superiori saranno considerati “parzialmente dealcolati”. La diversa classificazione doganale potrebbe rappresentare un vantaggio competitivo, soprattutto in vista delle minacce di dazi statunitensi sul vino europeo.

La riforma prevede il riallineamento graduale dell’aliquota del gasolio a quella della benzina, con eccezioni per usi specifici come il gasolio agricolo e commerciale e i biocarburanti. L’obiettivo è ridurre i sussidi ambientalmente dannosi, attenuando l’impatto sul mercato.

Viene confermata l’abolizione dell’obbligo di denuncia e licenza fiscale per la vendita di prodotti alcolici, sostituito da una comunicazione al SUAP. La durata delle autorizzazioni per la vendita di tabacchi e prodotti da inalazione sarà estesa, con possibilità di revoca in caso di perdita dei requisiti richiesti.

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