Interventi realizzati anche all’uso dell’IA – Entrate, otto mld di frodi stoppate

Interventi realizzati anche all’uso dell’IA – Entrate, otto mld di frodi stoppate

di Sara Armella e Osvaldo Trucco

Otto miliardi di euro recuperati dall’Agenzia delle entrate, nel 2023, grazie anche all’impiego dell’intelligenza artificiale, ormai divenuta uno strumento imprescindibile per contrastare l’evasione fiscale, grazie all’incrocio di diverse banche dati pubbliche e di informazioni condivise spontaneamente dai contribuenti.

Gli algoritmi forniscono un supporto importante nella lotta alle frodi, attraverso la selezione e il confronto di milioni di dati. Accanto all’uso dell’IA, l’Agenzia ha adottato un approccio preventivo attraverso l’invio di oltre 3 milioni di lettere di compliance, che segnalano irregolarità, riscontrate confrontando i dati dichiarati dai contribuenti con quelli presenti nei database fiscali. Questo strumento ha generato un ritorno di 4 miliardi di euro per l’erario, dimostrando l’efficacia di un sistema che incentiva l’adempimento spontaneo e riduce la necessità di interventi coercitivi.

Durante l’intervento del direttore dell’Agenzia delle entrate, Ernesto Maria Ruffini, tenutosi ieri presso Palazzo Triennale a Milano nell’evento organizzato da Giuffrè Francis Lefebvre e Corriere della sera, è stata ribadita l’importanza di un dialogo costruttivo tra imprese e amministrazione fiscale. Il fisco deve essere riconosciuto come una componente centrale del sistema economico e sociale, in grado di garantire equità fiscale e condizioni di equa concorrenza a vantaggio degli imprenditori onesti. Le imprese, oltre a generare profitto, restituiscono valore alla collettività, rafforzando così il progresso del Paese.

Ruffini ha definito l’IA “un compagno di viaggio”, sottolineando però che la sua efficacia dipende dalla guida di un intervento umano competente. Solo così è possibile garantire la qualità dei dati e la tutela dei contribuenti.

Nonostante i risultati raggiunti siano incoraggianti, Ruffini ha ricordato che restano margini di miglioramento. L’evasione fiscale, definita una forma di concorrenza sleale per le imprese corrette, rappresenta ancora una sfida importante. La fiducia, ha concluso il Direttore, deve essere il pilastro di un rapporto equilibrato tra professionisti, imprese e fisco, costruito attraverso trasparenza e collaborazione.

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