Esportazioni verso gli USA: sentenza sui dazi IEEPA e implicazioni per i rimborsi doganali
di Sara Armella e Tatiana Salvi
La Corte d’appello federale USA boccia i dazi IEEPA adottati da Trump senza l’autorizzazione del Congresso degli Stati Uniti. Una decisione annunciata, che non ha però effetti immediati nei confronti degli operatori: i rimborsi restano in sospeso, fino a quando non interverrà una pronuncia definitiva da parte della Corte Suprema. Ma per le aziende che esportano verso gli USA è necessario farsi trovare preparati, tenendo traccia delle tariffe versate all’importazione negli Stati Uniti. Nel caso in cui la sentenza fosse confermata anche dalla Corte Suprema, saranno gli importatori americani legittimati a richiedere il rimborso, per cui le aziende italiane che si sono accollate il pagamento dei dazi, dovranno attivarsi per ottenere la restituzione dai propri clienti USA. Una corretta rendicontazione delle imposte versate alla Dogana USA, pertanto, consentirà alle aziende di ottenere più rapidamente il rimborso.
La Corte d’appello federale conferma la decisione della Corte del Commercio internazionale degli Stati Uniti, pubblicata lo scorso 28 maggio. Si tratta di una sentenza importante che, se confermata anche dalla Corte Suprema, potrebbe portare a un’importante svolta nella guerra commerciale avviata da Trump.
Secondo i giudici di appello, infatti, il Presidente USA ha abusato dei propri poteri ricorrendo all’IEEPA (International Emergency Economic Powers Act) per introdurre nuove misure commerciali. La legge invocata da Trump autorizza alcuni poteri eccezionali per far fronte a un’emergenza nazionale. Ed è proprio sulla base di questa norma che ad aprile sono stati adottati i dazi del 10%, sostituiti dalle nuove tariffe del 15% approvate ad agosto nei confronti dell’Unione europea. Per giustificare tali misure, infatti, Trump aveva dichiarato l’emergenza nazionale, denunciando la mancanza di reciprocità nelle relazioni commerciali bilaterali e le politiche “scorrette” adottate dagli altri Paesi nei confronti degli USA. Secondo la Corte, tuttavia, questa norma non autorizza il Presidente USA a prevedere nuove tariffe doganali, senza una preventiva autorizzazione del Congresso degli Stati Uniti. Spetta, infatti, a questo organo e non al Presidente, il potere di stabilire tariffe all’importazione in caso di situazioni di emergenza nazionale.
Una notizia che fa tirare un sospiro di sollievo alle aziende che esportano verso gli Stati Uniti, anche se si tratta di una decisione provvisoria, che dovrà essere confermata dalla Corte Suprema.
I dazi restano, infatti, in vigore fino al 14 ottobre, data entro la quale l’Amministrazione Trump dovrà decidere se proporre ricorso alla Corte Suprema.
Gli operatori dovranno continuare a pagare i dazi USA e non potranno ottenere il rimborso fino a quando l’annullamento delle tariffe non sarà confermato con una sentenza definitiva. Soltanto se l’annullamento dovesse essere convalidato anche dalla Corte Suprema, si aprirà la strada ai rimborsi.
Occorre considerare, infine, che la sentenza della Corte USA non vieta al Presidente Trump di adottare nuove barriere commerciali all’importazione chiedendo l’autorizzazione al Congresso o utilizzando una base giuridica differente.