Parlamento UE: dibattito sui dazi e sulle clausole di salvaguardia nell’accordo con gli USA
di Sara Armella e Serena Adamo
Prosegue il dibattito sulle misure necessarie per eliminare i dazi sulle importazioni provenienti dagli Stati Uniti, nell’ambito dell’accordo di Turnberry raggiunto il 27 luglio scorso tra USA e UE.
La discussione sui dazi
Il 4 novembre 2025, la Commissione per il Commercio internazionale (INTA) ha esaminato una bozza di parere per una relazione congiunta con la Commissione per gli Affari esteri sulle relazioni politiche UE-USA, sostenuta dalla maggior parte delle forze politiche. Sul tavolo anche due regolamenti sulle riduzioni tariffarie industriali e sulle quote agricole presentati dalla Commissione per attuare la parte di Bruxelles dell’Accordo, proposti il 28 agosto 2025.
Uno dei principali punti critici riguarda l’acciaio e l’alluminio.
Da una parte, infatti, Washington continua ad ampliare l’elenco dei prodotti derivati da acciaio e alluminio, che sono colpiti da pesanti dazi del 50%. Dall’altra parte, l’Unione europea è preoccupata per l’impatto sul bilancio del mercato comunitario derivante dalla riduzione tariffaria concordata con gli Stati Uniti, che si stima peserà circa 4 miliardi di euro all’anno. In merito, Danuše Nerudová, membro della Commissione Bilancio del Parlamento, ha affermato che “nessuna tariffa significa meno entrate”, aggiungendo che il blocco era “già sottoposto a una forte pressione”.
Il Presidente del Comitato INTA, Bernd Lange, ha dichiarato che i dazi su tali metalli potranno essere ridotti allo 0% solo “quando saranno trovate soluzioni sostenibili e reciprocamente accettabili sul commercio di acciaio, alluminio e prodotti derivati, in cooperazione con gli Stati Uniti”. Nel suo emendamento alla proposta legislativa della Commissione sull’eliminazione delle tariffe industriali, Lange sottolinea, inoltre, che qualsiasi nuovo dazio introdotto, nell’ambito di un’indagine in corso o futura ai sensi della Sezione 232, dopo l‘Accordo UE-USA, che superi il tetto tariffario del 15% nei confronti dell’Unione, comprometterebbe lo spirito della Dichiarazione congiunta del 21 agosto scorso. In tal caso, potrebbe essere sospesa l’applicazione del regolamento presentato a Bruxelles sull’eliminazione delle tariffe.
I punti chiave della relazione del Presidente della Commissione INTA
È stata prevista una clausola di “standstill” (che prevede una sospensione temporanea dell’efficacia di un accordo) per impedire agli USA di introdurre in futuro ulteriori dazi o misure contro l’UE. Tale disposizione stabilisce che “l’applicazione del presente regolamento dovrebbe essere sospesa nel caso in cui gli Stati Uniti tentassero di influenzare, attraverso la minaccia di tariffe aggiuntive o di altre misure commerciali restrittive, i processi legislativi dell’Unione o l’applicazione della legislazione dell’Unione”. Nella bozza di relazione, inoltre, è stata proposta l’introduzione di una clausola di decadenza di 18 mesi, attivabile nel caso in cui i negoziati su un accordo commerciale più ampio non registrino progressi.
Il rapporto del Presidente sottolinea, altresì, la necessità di rendere nel tempo l’Accordo quadro compatibile con le disposizioni del WTO, non condannandolo, tuttavia, per violazione dei principi fondamentali del sistema commerciale, come l’articolo I del GATT sul trattamento della MFN (Most Favoured Nation).
C’è, invece, disaccordo sulla richiesta di introdurre una misura di salvaguardia in caso di aumento del volume di oltre il 10% delle importazioni di un determinato prodotto. In particolare, è stato evidenziato che la riduzione dei dazi su alcuni prodotti quali il latte per neonati, da oltre il 20% allo 0%, “può perturbare il mercato”.
Il termine per la presentazione degli emendamenti al rapporto Lange è fissato per il prossimo 11 novembre, mentre la votazione è attesa per i primi mesi del 2026.