Dazi ritorsivi: sospesi dall’UE per 90 giorni dopo l’annuncio di Trump

Dazi ritorsivi: sospesi dall’UE per 90 giorni dopo l’annuncio di Trump

di Sara Armella e Giovanni Belotti

L’Unione europea ha sospeso per 90 giorni l’entrata in vigore delle misure ritorsive previste per il 15 aprile 2025, approvate dai 27 Stati membri, con l’eccezione dell’Ungheria. Anche gli Stati Uniti, per decisione del Presidente Trump, hanno rinviato di 90 giorni l’applicazione delle sole tariffe reciproche maggiorate del 20% nei confronti dell’UE.

La Commissione europea si dichiara disponibile a negoziare un accordo tariffario “zero a zero”, al fine di limitare gli effetti negativi dei rincari sugli scambi commerciali. Tuttavia, restano attivi i dazi reciproci aggiuntivi del 10% su tutte le importazioni provenienti dagli Stati Uniti, che si aggiungono alle tariffe normalmente previste. Rimangono inoltre in vigore, senza modifiche, le tariffe del 25% applicate dall’UE alle importazioni di automobili, componenti, acciaio, alluminio e prodotti derivati, in sostituzione delle aliquote standard.

La Cina resta esclusa dalla sospensione: dopo aver già subito dazi fino al 103%, dal 9 aprile è soggetta a nuove tariffe maggiorate fino al 145%.

La Commissione europea ha sospeso l’entrata in vigore del pacchetto di contromisure previsto per metà aprile in risposta ai dazi USA su acciaio e alluminio introdotti a febbraio 2025. I 27 Stati membri, riuniti il 10 aprile, hanno scelto di sospendere per 90 giorni le misure che avrebbero colpito numerosi prodotti statunitensi, suddivisi in quattro categorie merceologiche, con dazi tra il 10% e il 25%.

La prima tranche di contromisure, ispirata alle misure valutate nel 2018, avrebbe incluso beni come corn flakes, motociclette, jeans, t-shirt, cosmetici e prodotti per la cura personale. Tuttavia, la sospensione unilaterale delle tariffe annunciata da Trump ha riaperto lo spazio per trattative.

Se le misure UE entrassero in vigore, molti beni statunitensi subirebbero forti rincari. Una motocicletta Harley Davidson potrebbe passare da 16.000 a 50.000 euro. Un paio di jeans aumenterebbe di almeno 30 euro. Questi beni verrebbero colpiti da tariffe del 25%. Per gli autoveicoli, l’aliquota prevista sarebbe del 10%, a fronte del 25% applicato dagli USA alle auto europee.

Una seconda serie di dazi UE era prevista per il 16 maggio 2025, tramite due allegati al regolamento che elencavano numerosi prodotti statunitensi. Le categorie interessate comprendevano rame, tubi, flange, infissi, articoli per saldatura, componenti per tubazioni, piloni, serbatoi, chiodi, viti, coltelli, oltre a diversi beni in plastica come silicone, PVC, prodotti per la pulizia, vasche, docce e lavabi.

Anche il settore agroalimentare statunitense era oggetto delle misure, con dazi del 25% su carni, pollame, pomodori, agrumi, frutta, caffè, tè, cereali, salumi, ortaggi e legumi. Whiskey bourbon e latticini ne erano esclusi, dopo le riserve sollevate da Paesi come Italia e Francia. In un primo momento, infatti, Trump aveva minacciato tariffe del 200% su vini e alcolici europei qualora l’UE avesse incluso i distillati statunitensi nelle contromisure.

L’ultima categoria riguarda semi di soia e mandorle. L’applicazione di questi dazi era prevista dal 1° dicembre 2025. La scadenza differita lascia aperti margini per ulteriori negoziati con l’Amministrazione statunitense.

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