Dazi al 15% per auto e farmaci
di Sara Armella e Tatiana Salvi
In arrivo una dichiarazione congiunta tra Unione europea e Stati Uniti, che estenderà i dazi del 15% anche ad auto, farmaci e semiconduttori, mentre rimangono in stallo le attese esenzioni su vino, alcolici e birra.
Sul versante europeo, bloccate le contromisure nei confronti degli Stati Uniti: con il Regolamento UE 2025/1727 la Commissione europea ha sospeso l’entrata in vigore dei dazi all’importazione previsti in risposta alle tariffe USA. Una decisione che conferma l’intenzione di Bruxelles di stabilizzare definitivamente i rapporti commerciali con Washington.
La dichiarazione congiunta tra Stati Uniti e Unione, secondo quanto riportano alcune fonti europee, pur non vincolante, sarebbe in fase avanzata e attenderebbe soltanto la risposta formale degli Usa.
Tra le misure più attese vi è la previsione del dazio al 15% per alcuni importanti settori, quali auto, farmaci e chip. Nonostante l’impegno preso in Scozia, però, a poche ore dall’entrata in vigore del nuovo sistema tariffario (7 agosto) gli Stati Uniti non hanno ancora dato attuazione a tale misura. L’ordine esecutivo del 31 luglio, con cui il Presidente Trump ha stabilito i nuovi dazi per l’importazione negli Stati Uniti, validi a partire dal 7 agosto, confermando un tetto massimo del 15% per i prodotti europei non interessa, infatti, auto e componentistica, farmaci e semiconduttori.
Il motivo risiede nella diversa base giuridica delle due categorie di dazi: l’ordine esecutivo del 31 luglio si fonda sul potere presidenziale previsto dall’International Emergency Economic Powers Act (IEEPA), una norma statunitense che attribuisce al Presidente poteri straordinari, per far fronte a situazioni di emergenza nazionale, che qui sarebbe rappresentata da una minaccia insolita e straordinaria per l’economia degli Usa. Auto, farmaci e chip sono interessati, invece, da indagini specifiche, basate sulla Section 232 del Trade expansion Act del 1962, a tutela della sicurezza nazionale.
Il ritardo nell’adozione di un ordine esecutivo specifico, ha creato una forte incertezza ed enormi problemi di programmazione e di gestione da parte delle case automobilistiche e delle numerose aziende italiane che operano nel settore della componentistica. Il mondo delle auto, infatti, continua a essere colpito dal dazio del 25%, oltre alla tariffa preesistente del 2,5%.
Sono al momento esclusi dall’applicazione della tariffa del 15% anche farmaci e semiconduttori, per i quali sono ancora in corso le indagini avviate sulla base della Section 232. Anche se l’allarme sembrerebbe rientrato grazie all’intesa politica con gli USA, l’attuale fase di incertezza desta molte preoccupazioni per le aziende esportatrici, dato che per questi prodotti la Casa Bianca ha annunciato l’introduzione di dazi potenzialmente fino al 200%. Un alto funzionario UE ha dichiarato che si attende a breve un documento congiunto per la riduzione delle tariffe in questi settori, che rientreranno nel tetto massimo del 15%.
Il dazio del 15% si applicherà anche a vini, liquori e birra, prodotti fondamentali per il nostro export. Secondo il funzionario UE, questi beni al momento non rientrano nell’elenco di prodotti che beneficeranno di dazi “zero per zero”. Da segnalare, tuttavia, che la lista dei beni esenti dalle extra tariffe USA potrà essere modificata anche in futuro, per cui il vino e gli alcolici potranno rientrare in una seconda tranche di esenzioni.
Altro nodo ancora da chiarire riguarda acciaio e alluminio: sono ancora in corso le trattative per introdurre dei contingenti tariffari che consentano di ridurre i dazi del 50% per questi prodotti.
Un ultimo aspetto da tenere in considerazione riguarda anche l’enorme sforzo dell’Unione europea in termini di investimenti. Come contropartita alla riduzione dei dazi USA, infatti, Bruxelles ha promesso di investire 600 miliardi di dollari negli USA. Il Presidente Trump ha già dichiarato che se l’Unione europea non rispetterà gli impegni presi, le tariffe USA saliranno al 35%.