Adottato il 17° pacchetto di sanzioni contro la Russia

Adottato il 17° pacchetto di sanzioni contro la Russia

di Tatiana Salvi e Serena Adamo

Con il comunicato stampa del 20 maggio 2025, la Commissione europea ha annunciato l’adozione da parte del Consiglio dell’ultimo pacchetto di sanzioni contro la Russia.

L’Unione europea ha ampliato l’elenco dei beni a duplice uso e delle tecnologie avanzate soggetti a restrizioni all’esportazione, con l’intento di impedire alla Russia l’accesso a tecnologie strategiche. Tra i nuovi prodotti sottoposti a limitazioni figurano anche i precursori chimici impiegati nella produzione di materiali energetici, che potrebbero essere utilizzati, direttamente o indirettamente, come propellenti per missili russi. Tra questi si annoverano il clorato di sodio, il clorato di potassio, la polvere di alluminio, la polvere di magnesio e il boro.

Soggetti a restrizione anche nuovi pezzi di ricambio e componenti per macchine utensili di alta precisione a controllo numerico computerizzato (CNC). Sebbene tali prodotti siano già ampiamente soggetti alle sanzioni in vigore, la Russia continua a necessitare di pezzi di ricambio quali viti a ricircolo di sfere e codificatori, essenziali per il mantenimento della propria base industriale a supporto del complesso militare.

Le sanzioni puntano anche a ridurre i proventi derivanti dalle esportazioni energetiche della Russia, colpendo un numero record di imbarcazioni appartenenti alla cosiddetta “flotta ombra” russa. L’Unione europea ha aggiunto altre 189 navi, tra petroliere e unità di supporto alle entrate energetiche russe, all’elenco consolidato delle sanzioni finanziarie, portando a 342 il totale delle imbarcazioni sanzionate.
Questo pacchetto rappresenta la più vasta misura sanzionatoria mai adottata dal G7 contro le navi della flotta ombra russa.

Gli elenchi dell’Unione, insieme alle misure adottate da Paesi partner come il Regno Unito e gli Stati Uniti, stanno riducendo drasticamente la capacità della Russia di eludere il tetto sul prezzo del petrolio, ostacolando sempre più la possibilità di sostituire le navi colpite dalle sanzioni. Complessivamente, l’export di petrolio russo è diventato più oneroso e gravoso. A dimostrazione di ciò, si registra che sono in calo sia i volumi di petrolio trasportati dalla Russia, sia il numero di navi impiegate, con una riduzione delle esportazioni di petrolio greggio del 76%.

Il 17° pacchetto di sanzioni ha inoltre esteso l’elenco con l’inserimento di 31 nuove aziende che forniscono sostegno, sia diretto che indiretto, al settore militare-industriale russo o che risultano coinvolte in meccanismi di aggiramento delle sanzioni. Delle società aggiunte, 18 sono basate in Russia, mentre le restanti 13 operano in Paesi terzi: 6 in Turchia, 3 in Vietnam, 2 negli Emirati Arabi Uniti, una in Siria e una in Uzbekistan.

Nuovi soggetti sanzionati Alla black list di persone fisiche e giuridiche sanzionate sono state aggiunte ulteriori 75 voci: 17 persone fisiche e 58 entità. Per tali soggetti è ora previsto il congelamento dei beni, il divieto di mettere a disposizione risorse economiche e, nel caso delle persone fisiche, il divieto di viaggio. Le voci aggiunte all’elenco riguardano principalmente i settori militare e della difesa della Russia. A tale fine sono stati applicati i nuovi criteri relativi ai facilitatori della flotta ombra russa e dell’industria militare, entrambi introdotti con lo scorso pacchetto di sanzioni. Tra le aggiunte figura una società di navigazione russa che riveste un ruolo cruciale nella generazione di entrate. Infine, i nuovi inserimenti in elenco colpiscono anche soggetti attivi nel saccheggio del patrimonio culturale e altri che operavano nei territori occupati.

Il 17° pacchetto proroga, fino al 28 giugno 2026, l’esenzione dal tetto sul prezzo del petrolio greggio proveniente dal progetto russo Sakhalin-2.

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