Nuovo pacchetto di sanzioni UE contro la Russia: focus sul gas e accelerazione del divieto di importazione di GNL
di Stefano Comisi e Giovanni Belotti
La Commissione europea ha adottato il diciannovesimo pacchetto di sanzioni contro la Russia. A distanza di due mesi dalle ultime misure restrittive, Bruxelles intende velocizzare i tempi per colpire il settore del gas russo, anticipando la scadenza per il divieto di importazione di gas naturale liquefatto (GNL). Il nuovo pacchetto dovrà ora essere approvato dai Governi degli Stati membri e la sua entrata in vigore effettiva è attesa nelle prossime settimane.
Con il nuovo pacchetto di misure sanzionatorie è stata prevista l’anticipazione del divieto relativo alle importazioni di GNL proveniente dalla Federazione russa. Tale restrizione, la cui entrata in vigore era originariamente prevista per il 2028, potrebbe invece spostata al 1° gennaio 2027. Secondo le stime, la quota russa delle importazioni di GNL nell’Unione europea è scesa al 14% nel secondo trimestre del 2025, rispetto al 22% registrato nel primo trimestre del 2021. La dipendenza energetica russa di alcuni Paesi europei, tuttavia, resta ancora notevolmente alta: Belgio, Spagna, Francia, Olanda, Portogallo, Grecia, Slovacchia e Ungheria importano ancora quantità rilevanti di gas russo, rischiando di compromettere l’efficacia delle sanzioni adottate dall’UE. Circa il 19% di gas importato nell’Unione europea, infatti, proviene ancora dalla Russia.
Per la prima volta, le misure restrittive dell’UE colpiranno anche il settore delle criptovalute, vietando le transazioni mediante monete virtuali e inserendo nella lista dei soggetti sanzionati numerose banche straniere, collegate ai sistemi alternativi di pagamento russi. Il pacchetto, inoltre, prevede una serie di misure volte a diminuire il rischio di approvvigionamento russo di prodotti dual use: le raffinerie e le zone economiche cinesi che la Federazione russa utilizza per importare beni a duplice uso destinati all’industria militare saranno infatti interessate dalle nuove restrizioni.
Il diciannovesimo pacchetto di misure riguarda anche sanzioni per ulteriori 118 imbarcazioni della c.d. “flotta fantasma”, ossia unità navali che, eludendo i divieti stabiliti dall’Unione europea, continuano a garantire approvvigionamenti alla Federazione russa. Sale, dunque, a oltre 560 il numero totale di imbarcazioni su cui l’Unione europea ha imposto restrizioni fino a oggi.
Parallelamente alla presentazione della diciannovesima tranche di sanzioni, la Commissione europea intende presentare una proposta volta a destinare i profitti derivanti dagli asset russi congelati nell’UE al finanziamento delle spese militari dell’Ucraina.