Pubblicato su “Ipsoa quotidiano il 27/07/2024
di Stefano Comisi
Arriva il via libera definitivo al decreto di riforma delle dogane. Le novità più rilevanti del testo riguardano la competenza territoriale degli Uffici dell’Agenzia delle Dogane in materia di controlli e verifiche e l’introduzione della Procura europea EPPO tra le autorità giudiziarie competenti a valutare la rilevanza penale delle contestazioni doganali. Resta invece ben saldo uno dei temi prioritari della riforma, vale a dire l’allineamento del sistema delle sanzioni doganali al principio europeo di proporzionalità, che impone l’irrogazione di sanzioni “effettive, proporzionate e dissuasive”. Confermato il superamento delle molteplici fattispecie di contrabbando, a favore delle due macro-categorie del contrabbando per omessa dichiarazione e del contrabbando per dichiarazione infedele; intatta, infine, la disciplina sulla rappresentanza doganale diretta. È approdato in Consiglio dei Ministri il decreto sulla riforma doganale nazionale. Il testo approvato in via definitiva nella seduta del 26 luglio 2024 presenta alcune modifiche rispetto allo schema di decreto legislativo preliminarmente approvato nel mese di marzo.Tra le novità più rilevanti, la competenza territoriale degli Uffici doganali, in materia di controlli e verifiche, e l’introduzione della Procura europea (EPPO) tra le autorità giudiziarie competenti a valutare la rilevanza penale delle contestazioni doganali.
Le novità dal Consiglio dei Ministri
L’iter legislativo di approvazione della riforma del diritto doganale nazionale è quasi al termine. Dopo essere stata sottoposta al parere delle competenti Commissioni parlamentari, la bozza di decreto legislativo, approvata in via preliminare il 26 marzo, è giunta nuovamente all’esame del Consiglio dei Ministri, che ha apportato alcune modifiche. Si attende ora la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del testo della riforma.
Controlli e verifiche: competenza territoriale degli uffici doganali
Una delle novità più rilevanti riguarda la competenza territoriale degli Uffici dell’Agenzia delle Dogane, in materia di controlli e verifiche. Nel capo IV della bozza, dedicato all’istituto della revisione dell’accertamento, è sancito l’obbligo dell’Agenzia delle Dogane e della Guardia di Finanza di redigere sempre, all’esito dei controlli a posteriori, un apposito verbale di constatazione e di notificarlo alla parte interessata dal controllo (art. 41 delle disposizioni nazionali complementari al Codice dell’Unione doganale).La trasmissione di tale verbale deve essere effettuata all’Ufficio doganale competente per la revisione delle dichiarazioni e non, come precedentemente stabilito nella bozza di decreto, all’Ufficio presso il quale la dichiarazione è stata registrata.Allo stesso modo, il nuovo testo abbandona l’impostazione secondo cui, in caso di controlli con verifiche presso la sede dell’operatore, è competente la Dogana nella cui circoscrizione si trova la sede legale dell’impresa (art. 42). Secondo lo schema di decreto, infatti, la revisione della dichiarazione doganale deve essere svolta dall’Ufficio dell’Agenzia delle Dogane presso il quale è stata registrata la dichiarazione di importazione, il quale, di fatto, coincide con l’Ufficio titolare della potestà impositiva.A ciò si aggiunge, però, che la competenza dell’Ufficio presso cui ha sede l’impresa sopravvive soltanto nel caso in cui il controllo abbia ad oggetto dichiarazioni doganali presentate presso due o più Uffici doganali.
Anche l’EPPO valuta la rilevanza penale delle contestazioni doganali
Tra le principali modifiche apportate in Consiglio nei ministri lo scorso 19 luglio si segnala, altresì, l’introduzione della Procura europea (EPPO) tra le Autorità giudiziarie competenti a valutare la rilevanza penale delle contestazioni doganali. Stabilendo, infatti, che il processo verbale per le violazioni negli spazi doganali deve essere trasmesso, non alla Procura della Repubblica, ma, più in generale, all’Autorità giudiziaria competente per il procedimento penale, il nuovo testo dell’art. 107 attribuisce un ruolo centrale a questa importante istituzione europea.L’obiettivo di EPPO (European Public Prosecutor’s Office) è svolgere indagini e avviare azioni penali per tutti quei reati che possono arrecare un danno al bilancio dell’Unione. Si tratta, infatti, di una procura sovranazionale, incaricata di indagare e perseguire le frodi, il riciclaggio di beni derivanti da frodi al bilancio UE, i reati di corruzione attiva o passiva, l’appropriazione indebita, nonché l’eventuale partecipazione a un’organizzazione criminale che abbia come obiettivo quello di commettere reati contro gli interessi finanziari dell’Unione europea.
Gli obiettivi della riforma
Le “Disposizioni nazionali complementari al Codice dell’Unione doganale” si pongono come obiettivo quello di riformare la normativa doganale italiana, superando il Testo Unico delle disposizioni legislative in materia doganale (D.P.R. 23 gennaio 1973, n. 43, TULD) e il R.D. n.65/1896. Tra i principali obiettivi della riforma vi è la codificazione, in un solo corpo normativo composto di soli 122 articoli, di tutte le norme nazionali applicabili in settori non disciplinati dal legislatore europeo. Non è più l’interprete a dover svolgere questa attività di coordinamento, avendo il legislatore disciplinato tutto quanto non ricadente nella normativa unionale, contribuendo alla compliance delle imprese, che richiede chiarezza normativa e agevole individuazione del precetto giuridico.
Un’integrale riscrittura della normativa doganale nazionale era un obiettivo atteso da tempo.
Gli scambi con l’estero hanno subito trasformazioni epocali: la nascita del mercato unico europeo e il superamento delle frontiere tra gli Stati membri UE, la globalizzazione e l’aumento degli scambi con l’estero, la telematizzazione delle procedure doganali e le tensioni geopolitiche hanno reso necessaria una profonda revisione degli istituti e delle procedure doganali. La nuova riforma fiscale intende, dunque, attuare un cambiamento drastico, per rendere conforme il diritto interno al diritto unionale, in ossequio al primato dell’Unione Europea, nonché alle esigenze dello scenario geopolitico attuale.
Quali novità sono state mantenute a seguito dell’esame del Consiglio dei Ministri?
Nessun ripensamento da parte del Consiglio dei Ministri per quel che concerne i principali istituti del diritto doganale.
Lo bozza di decreto legislativo al voto del Consiglio dei Ministri mantiene saldo uno dei temi prioritari della riforma, vale a dire l’allineamento del sistema delle sanzioni doganali al principio europeo di proporzionalità, che impone l’irrogazione di sanzioni “effettive, proporzionate e dissuasive” (art. 42 CDU).